SEGNI CLINICI

La vertigine parossistica benigna dell'infanzia (VPBI) si manifesta nei bambini anche piccoli in forma di crisi vertiginose improvvise di durata variabile da qualche secondo a parecchi minuti.

Queste crisi in genere fanno molto allarmare i genitori che si preoccupano nel vedere che il proprio bambino improvvisamente si spaventa, piange e comincia a cercarli oppure che non riesce più a stare in piedi, cammina come un ubriaco, impallidisce e vomita.

Tali sintomi sono accentuati dai movimenti della testa, per cui il bambino cerca di rimanere il più immobile possibile.

Se è un po' più grande può riferire ai genitori di aver visto la terra o le cose muoversi o di aver perso l'equilibrio.

Appena cessata la crisi torna immediatamente normale e può ricominciare a giocare come se nulla fosse accaduto.

Questi bambini spesso soffrono di mal d'auto, di mal di mare o di dolori addominali, talvolta pregressi episodi di torcicollo spasmodico.

Frequente è la familiarità per emicrania.

Qualche volta i sintomi non sono così chiari e ben definiti, per cui i genitori tendono a sottovalutarli.

FISIOPATOLOGIA

La causa della VPBI non è perfettamente nota, anche se molti autori ritengono che il responsabile sia un non perfetto controllo della motilità vasale del circolo posteriore.

Un follow-up di questi piccoli pazienti indica che frequentemente tenderanno a sviluppare emicrania.

La VPBI è infatti considerata come precursore emicranico.

DIAGNOSI

L'esame otoneurologico evidenzia iporeflessia vestibolare alle prove caloriche nel 20% dei pazienti

L'elettroencefalogramma (EEG) è un esame elettivo che deve sempre essere eseguito per escludere che il bambino non soffra di episodi di epilessia

La RM è un altro esame che deve essere sempre eseguito per essere certi che non vi siano tumori cerebrali

TERAPIA

Compito dell'Otoneurolgo è quello di tranquillizzare i genitori, in quanto tale malattia ha una evoluzione benigna e tende a ridursi fino a scomparire con la crescita del bambino.

Per tale motivo, in molti casi, si preferisce non praticare alcuna terapia e limitarsi a controlli periodici.

Tutto questo ovviamente è valido solo dopo che l'Otoneurologo ha escluso, mediante una serie di esami strumentali (vedi sopra), che il bambino in realtà non soffra di malattie neurologiche che possono essere anche molto importanti.

 

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