PER CHI VUOLE
SAPERNE DI PIU'
L'otite esterna maligna si manifesta soprattutto in
pazienti anziani diabetici o debilitati.
Tipicamente comincia come un'infezione non specifica
del condotto uditivo esterno con modesto dolore, otorrea
e senso di ovattamento auricolare.
Il dolore rapidamente diventa severo e continuo e l'infezione
si diffonde ai tessuti molli e al tessuto osseo circostante.
Il microrganismo responsabile è quasi sempre lo Pseudomonas
aeruginosa che invade la giunzione osteo-cartilaginea
del condotto uditivo esterno e diffonde alle ossa temporo-occipitali.
Ci può essere un interessamento neurologico con coinvolgimento
del nervo faciale all'interno del canale di Fallopio o
nel forame stilomastoideo.
Occasionalmente ci può essere il coinvolgimento di altri
nervi cranici e, in rari casi, l'infezione diffonde oltre
la dura causando una meningite purulenta.
DIAGNOSI
La diagnosi viene fatta sul repertamento del caratteristico
tessuto di granulazione all'interno del condotto uditivo
esterno con un esame colturale positivo per Pseudomonas
aeruginosa.
La TC dell'osso temporale può rivelare una massa di tessuto
soffice nel condotto uditivo esterno, opacamento delle
cellule mastoidee, sequestro di canali ossei, erosione
di tessuto osseo della base cranio e masse di tessuto
soffice a livello del faringe.
L'uso dei radionuclidi è importante per determinare
la durata della terapia.
TERAPIA
L'iniziale trattamento locale consiste nel rimuovere
i detriti e il tessuto di granulazione dal condotto uditivo
esterno e instillarvi delle gocce di gentamicina solfato.
Questa terapia, unitamente a uno stretto controllo del
diabete, può essere sufficiente in alcuni pazienti nelle
fasi iniziali della malattia.
Nei pazienti con malattia avanzata, con erosione ossea,
o che non rispondono alla terapia è necessario ricorrere
a una stratigrafia ossea per verificare il rischio di
osteite o di osteomielite.
Se positiva, il paziente dovrebbe essere sottoposto a
un ciclo della durata di 6 settimane di terapia antibiotica
sistemica e toilettatura delle lesioni.
La terapia antibiotica per lo Pseudoimonas spesso richiede
l'uso di aminoglicosidi quali la gentamicina, tobramicina,
o amicacina.
Derivati della penicillina quali la carbenicillina, tircacillina,
o la piperacillina possono essere efficaci e utilizzati
in combinazione con gli aminoglicosidi.