PER SAPERNE DI PIU'

L'arteria uditiva interna origina dall'arteria cerebellare antero-inferiore nel 85% dei casi, e direttamente dall'arteria basilare o vertebrale nell'altro 15%.

Dopo aver irrorato l' VIII nervo, l'arteria uditiva interna si divide nelle sue due branche principali per irrorare la parte cocleare e vestibolare del labirinto.

L'occlusione dell'arteria uditiva interna determina la perdita improvvisa e completa della funzione uditiva e vestibolare.

L'ipoacusia è spesso permanente, mentre il disequilibrio tende gradualmente a migliorare grazie al compenso centrale.

Studi di fisiopatologia su questi pazienti hanno rivelato una diffusa necrosi dei tessuti dell'orecchio interno con conseguente proliferazione di tessuto fibroso e formazione di nuovo osso.

Frequentemente l'infarto del labirinto è preceduto da un tipico episodio di insufficienza vertebro-basilare (IVB) in qualche caso da episodi isolati di vertigine.

Il sospetto diagnostico dovrebbe essere sempre preso in considerazione in qualsiasi paziente con perdita improvvisa della funzione cocleo vestibolare unilaterale, soprattutto se c'è una pregressa storia di TIA, stroke, o di aterosclerosi.

 

COCLEA

Il ruolo dell'occlusione vasale come causa di ipoacusia improvvisa unilaterale è controverso.

Ci sono pochi motivi per sospettare che un'ipoacusia unilaterale in un giovane soggetto in buona salute sia causata da una patologia vascolare, più facilmente vi sarà un'etiologia virale.

Comunque un'ipoacusia improvvisa senza vertigine associata o segni troncoencefalici in un paziente noto per patologia vascolare o sindrome da ipercoagulabilità dovrebbe suggerire la possibilità di una ischemia entro il territorio di irrorazione dell'arteria cocleare comune o di una delle sue branche.

 

Ipoacusia improvvisa (reversibile o permanente) è stata riportata in pazienti con emboli grassi, tromboangiti obliteranti, macroglobulinemia e aterosclerosi.

L'esame necroscopico della coclea di tali pazienti rivela perdita dell'organo del Corti e degenerazione della stria vascularis, del legamento spirale e del nervo cocleare.

 

LABIRINTO VESTIBOLARE

L'ischemia limitata al territorio di distribuzione dell'arteria vestibolare anteriore può determinare episodi transitori di vertigine (della durata di minuti) o attacchi prolungati (della durata di giorni) dovuti ad infarto del labirinto.

I primi sono spesso associati con sindromi da iperviscosità quali la policitemia, la macroglobulinemia e l'anemia a cellule falciformi.

Il quadro clinico tipico dell'infarto è la comparsa di una vertigine improvvisa senza ipoacusia o segni troncoencefalici.

Dopo aver superato la crisi acuta, il paziente può sviluppare episodi di vertigine parossistica posizionale mesi o anni più tardi (sindrome di Lindsay-Hemenway).

Schuknecht postulò che questa vertigine posizionale risultasse da una necrosi ischemica della macula dell'utricolo con conseguente distacco di otoliti che passavano del canale semicircolare posteriore.

 

DIAGNOSI

La diagnosi di ischemia o di infarto del labirinto vestibolare viene fatta sul riscontro del caratteristico quadro clinico costituito da ipoacusia improvvisa e/o vertigine in un paziente con una patologia vascolare cerebrale nota (pregresso TIA o stroke) o in un paziente con fattori di rischio per occlusione vasale (quali vasculiti, ipercoagulabilità, o iperviscosità).

Il comune riscontro di sporadici episodi di vertigine che precedono il tipico episodio di IVB o infarto (soprattutto nel territorio di irrorazione dell'arteria cerebellare antero-inferiore) indica che il labirinto vestibolare è a rischio di ischemia nel sistema vertebro basilare.

Dopo l'infarto labirintico l'esame audiometrico rivela un'ipoacusia neurosensoriale unilaterale profonda. I potenziali evocati uditivi sono assenti.

L'esame otoneurologico rivela areflessia vestibolare alle prove caloriche.

 

TERAPIA

La terapia consiste nel controllo dei fattori di rischio e nell'uso di antiaggreganti ( aspirina 325 mg/die).

Utile può essere la terapia sintomatica per la vertigine.

Di straordinaria efficacia si è dimostrata la riabilitazione vestibolare che permette di trattare tutti quei pazienti in cui il disequilibrio è fortemente invalidante.

 

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