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DI PIU'
SEGNI CLINICI
L'insufficienza vertebro-basilare (IVB) è una comune
causa di vertigine nei pazienti al di sopra dei 50 anni.
Ancora oggi non è chiaro se la vertigine origina dall'ischemia
del labirinto, del troncoencefalo, o da entrambe le strutture.
Esordisce improvvisamente, dura parecchi minuti ed è
frequentemente associata con nausea e vomito.
In uno studio condotto da Williams e Wilson su 65 pazienti
con IVB, la vertigine era il sintomo iniziale nel 48%
dei casi.
Classicamente la vertigine è associata con sintomi derivanti
dall'ischemia del territorio irrorato dal circolo posteriore.
Questi sintomi si presentano sia associati alla vertigine
che isolati.
La vertigine è il tipico sintomo iniziale di IVB, ma
se in un periodo di sei mesi non compaiono altri disturbi,
certamente non si tratta di IVB.
FISIOPATOLOGIA
Il circo vertebro-basilare provvede ad irrorare il labirinto,
l'VIII nervo e il troncoencefalo.
L'apparato vestibolare è soggetto a due tipi distinti
di ischemia vascolare:
(1) ipoperfusione del sistema vertebro-basilare, e
in questo caso multiple aree (sia periferiche che centrali)
diventano simultaneamente ischemiche,
(2) ipoperfusione di un singolo vaso, e in questo caso
si verifica un'ischemia circoscritta.
Nel primo caso il sito di origine dell'ipoperfusione
può essere in qualsiasi parte dell'organismo (il cuore,
i vasi principali del torace o del collo), mentre nel
secondo caso l'occlusione è spesso situata all'origine
o, meno frequentemente nelle piccole diramazioni del vaso
stesso.
Questi due tipi di ischemia possono essere contemporaneamente
presenti, comunque un paziente con una patologia dei picclo
vasi può essere asintomatico se si forma un circolo collaterale,
mentre se vi è un'ipopefusione del sistema vertebro-basilare
vi è sempre un'ischemia e/o un infarto focale.
La causa di IVB è spesso legata ad aterosclerosi delle
arterie succlavia, vertebrale e basilare.
Cause meno comuni possono essere dissezione, arterite,
embolia, policitemia, tromboangite obliterante e sindromi
da ipercoagulabilità; eccezionale il furto della succlavia.
Occasionalmente gli episodi di IVB sono scatenati da
ipotensione ortostatica, da attacchi di Adams-Stokes o
da compressione meccanica per spondilosi cervicale.
Quest'ultimo disturbo è estremamente frequente negli
anziani, anche se casi documentati di compressione meccanica
di arterie vertebrali da movimenti di rotazione o estensione
del collo sono rari.
DIAGNOSI
La diagnosi di IVB viene fatto sul repertamento dei
sintomi precedentemente indicati, che tipicamente si verificano
in episodi che durano alcuni minuti.
Spesso il paziente presenta fattori di rischio per aterosclerosi
oppure lamenta un precedente infarto miocardico o una
vasculopatia obliterante.
Tra gli episodi, l'esame neurologico è spesso normale,
anche se ci possono essere dei segni di un pregresso infarto
del troncoencefalo e/o del cervelletto.
L'esame otoneurologico può evidenziare sia deficit centrali
che periferici (nel 25% dei casi è presente un'areflessia
vestibolare unilaterale alle prove caloriche per un danno
ischemico al labirinto).
La TC e la RM di solito sono nella norma, talvolta evidenziano
un precedente infarto troncoencefalico o cerebellare.
L'esame angiografico spesso non è dirimente, ma può evidenziare
una malattia aterosclerotica in corrispondenza del sistema
vertebro-basilare.
TERAPIA
La terapia della IVB spesso consiste nel controllo dei
fattori di rischio (diabete, ipertensione, iperlipidemia),
e nell'uso di antiaggreganti ( aspirina 325 mg/die).
Gli anticoagulanti sono riservati a quei pazienti che
continuano ad avere crisi o con rischio di infarto imminente,
soprattutto trombosi dell'arteria basilare.
Gli interventi chirurgici di ricostruzione e di rivascolarizzazione
devono essere studiati attentamente valutando il rapporto
rischio/beneficio.
Di straordinaria efficacia si è dimostrata la riabilitazione
vestibolare che permette di trattare tutti quei pazienti
che hanno scarsi risultati con le terapie farmacologiche
o chirurgiche.