La zona dell'infarto che determina la sindrome midollare laterale (sindrome di Wallenberg) è localizzata nella regione postero-laterale del midollo al di dietro dell'oliva.

Anche se questa malattia è comunemente conosciuta come la sindrome dell'arteria cerebellare postero-inferiore (PICA), Fischer e collaboratori hanno dimostrato che invece è molto spesso il risultato dell'occlusione dell'arteria vertebrale ipsilaterale e solo raramente della PICA.

I sintomi più frequenti sono la vertigine, nausea, vomito, disequilibrio, incoordinazione, singhiozzo intrattabile, dolore al volto ipsilaterale, diplopia, disfagia, disfonia.

Il paziente inoltre presenta

(1)sindrome di Horner ipsilaterale per coinvolgimento delle fibre simpatiche pregangliari che originano nell'ipotalamo;
(2)nessuna sensibilità al dolore e sensazione di calore al volto ipsilaterali dovuto al coinvolgimento dei nucleo e delle fibre discendenti del V nervo;
(3)paralisi ipsilaterale del palato, del faringe e della laringe per il coinvolgimento del nucleo ambiguo e delle fibre che si portano al IX e al X nervo;
(4)deficit del faciale e del retto laterale ipsilaterali per coinvolgimento del VI e del VII nervo; (5)dismetria, disartria e disdiadococinesia ipsilaterali per coinvolgimento del cervelletto;
(6)nessuna sensibilità al dolore e sensazione di calore al corpo controlaterali per coinvolgimento delle fibre spinotalamiche crociate.

I pazienti con sindrome di Wallenberg presentano disturbi prevalentemente motori che causano deviazioni del loro corpo e delle loro estremità verso il lato della lesione come se fossero spinti da una forza esterna.

Questa così chiamata "lateropulsione", colpisce anche il sistema oculomotore causando dei saccadici involontari e dei saccadici volontari eccessivamente ampi verso il lato della lesione, mentre dal lato opposto alla lesione, i saccadici sono abnormemente piccoli.

I pazienti possono anche manifestare una transitoria ocular tilt reaction (testa tiltata ipsilateralmente, disassamento degli occhi, torsione oculare) che è associata ad una deviazione della verticale soggettiva verso il lato in cui è tiltata la testa.

DIAGNOSI

La diagnosi di sindrome di Wallenberg è basata sul riscontro dei segni e dei sintomi che ho precedentemente descritto.

L'esame otoneurologico tipicamente mostra una sofferenza centrale (nistagmo spontaneo centrale, gaze-evoked, pursuit asimmetrico, e una anomala soppressione del nistagmo da fissazione); raramente vi è areflessia vestibolare alle prove caloriche (espressione di un danno ischemico al labirinto e/o al VIII nervo).

La RM può evidenziare aree di infarcimento nel midollo dorsolaterale, con o senza interessamento della porzione postero-inferiore del cervelletto

L'esame angiografico nella maggior parte dei casi può evidenziare un occlusione dell'arteria vertebrale ipsilaterale.

TERAPIA

Il normale decorso clinico è caratterizzato da una crisi acuta seguita da un graduale ma incompleto recupero.

La vertigine può persistere per mesi a causa del danno delle strutture centrali che permettono il compenso.

Utile pertanto una terapia sintomatica per la vertigine.

Di straordinaria importanza si è dimostrata la riabilitazione vestibolare che è l'unica metodica in grado di migliorare la qualità di vita del paziente.

Si può ricorrere a terapia antiaggregante (aspirina o ticlopidina) per impedire futuri episodi trombotici.

 

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