L'attacco ischemico transiente vertebro-basilare (TIA V-B) è una frequente causa di crisi vertiginose in pazienti anziani.

La vertigine è improvvisa, dura parecchi minuti, ed è spesso associata ad altri sintomi neurologici dovuti ad ischemia del circolo posteriore.

La vertigine può essere un sintomo iniziale di attacco ischemico transitorio.

La causa di TIA vertebro-basilare è spesso l'aterosclerosi delle arterie succlavia, vertebrale, e basilare.

La vertigine è estremamente comune quando la patologia occlusiva è localizzata distalmente alle vertebrali e della giunzione vertebro-basilare.

Cause meno frequenti di occlusione vasale includono la dissezione, arterite, embolia, policitemia, tromboangite obliterante e sindromi da ipercoagulabilità. .

Occasionalmente i TIAs vertebro-basilari sono scatenati da ipotensione ortostatica, da attacchi di Adams-Stokes o da compressione meccanica per spondilosi cervicale.

Quest'ultimo disturbo è estremamente frequente negli anziani, anche se casi documentati di compressione meccanica di arterie vertebrali da movimenti di rotazione o estensione del collo sono rari.

DIAGNOSI

La diagnosi di TIA vertebro-basilare viene fatto sul repertamento dei sintomi precedentemente indicati, che tipicamente si verificano in episodi che durano alcuni minuti.

Spesso il paziente presenta fattori di rischio per aterosclerosi oppure lamenta un precedente infarto miocardico o una vasculopatia obliterante.

Tra gli episodi, l'esame neurologico è spesso normale, anche se ci possono essere dei segni di un pregresso infarto del troncoencefalo e/o del cervelletto.

L'esame otoneurologico può evidenziare sia deficit centrali che periferici (nel 25% dei casi è presente un'areflessia vestibolare unilaterale alle prove caloriche per un danno ischemico al labirinto).

La TC e la RM di solito sono nella norma, talvolta evidenziano un pregresso infarto silente nella regione occipitale della corteccia o nel cervelletto.

L'esame angiografico spesso non è dirimente, ma può evidenziare una malattia aterosclerotica in corrispondenza del sistema vertebro-basilare.

TERAPIA

La terapia della IVB spesso consiste nel controllo dei fattori di rischio (diabete, ipertensione, iperlipidemia), e nell'uso di antiaggreganti ( aspirina 325 mg/die).

Gli anticoagulanti sono riservati a quei pazienti che continuano ad avere crisi o con rischio di infarto imminente, soprattutto trombosi dell'arteria basilare.

 

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